Born in Arezzo, Stefano Roselli, graduated from the Academy of Fine Arts in Bologna. He has been living in Rimini for some years, and teaches Plastic Disciplines at the State Art School of the above mentioned town. An artist who grew up influenced by the suggestions of a vague surrealist flavor; in his latest sculptures, together with the graphic works which testify to their conception, he has moved away from the slightly monumental plastic lexicon that had characterized the first phase of his production. Currently he has been approaching expressions of greater softness, as if an embryonic and rarefied dimension had been replaced by a more harmonious and decorative vision, lingering in the game of surfaces, aimed at the sublimation of materials, in search of a compositional rigour that does not stigmatize the freedom of the work within overrigid boundaries, but offers it space for dynamic action and transmutation. As to the evolutionary path of his creative aesthetic research, his quotations from Moore , the Baroque and Art Nouveau styles are particularly significant and they are expressed through a cultured and typically contemporary “decorativism”, deliberately brought to excess, which openly declares itself to be , above all , a pleasure for eyes and mind.

 

Nativo di Arezzo, Stefano Roselli, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, vive da alcuni anni a Rimini, ed è attualmente titolare della cattedra di Discipline Plastiche del Liceo Artistico Statale della stessa città. Artista cresciuto all’ombra di suggestioni dal vago sapore surrealista, nelle sue ultime sculture, insieme alle opere grafiche che ne testimoniano l’ideazione, si è allontanato dal lessico plastico di tono lievemente monumentale, che aveva caratterizzato la prima fase della sua produzione. Attualmente si avvicina ad espressioni di maggior morbidezza; quasi che, a una dimensione embrionale e rarefatta, si fosse sostituita una visione più armonica e decorativa, indugiante nei giochi di superficie, tesa alla sublimazione dei materiali, alla ricerca di un rigore compositivo che non stigmatizzi la libertà dell’opera entro confini troppo rigidi, ma le conceda spazio per un’ azione e una trasmutazione dinamica. Per quanto riguarda il percorso evolutivo, nello specifico della sua ricerca estetico creativa, risultano particolarmente significative le citazioni tratte da Moore dallo stile Barocco e Liberty, riferimenti espressi attraverso un “decorativismo” colto, sofisticato ed elegante, tipicamente contemporaneo, volutamente portato all’eccesso, che si dichiara anche e soprattutto sommo piacere per gli occhi e la mente.